Porto Alegre [Bra$ile]: “Quando l’anarchia disturba” – Dichiarazione della Bibliotec Kaos sugli attacchi contro anarchici

via ANARHIJA

FANCULO “L’OPERAZIONE ÉREBO”

Ci sono molte cose da dire, ma inizieremo con la più urgente. Il 25 ottobre è iniziata la caccia anti-anarchica, contro il FAG [Federazione Anarchica Gaucha], l’istituto Parhesia, lo spazio occupato Pandorga e alcune individualità che hanno visto i propri spazi e le proprie case invase dalla polizia. Se non proprio tutta, ma probabilmente una buona parte della varietà anarchica è stata colpita e varie di loro si sono pronunciate in accordo, con fermezza, contro la repressione. E questo è aria fresca che rafforza ognuno che sente l’eversione.

E’ evidente che l’obiettivo degli agenti della repressione punta anche contro di noi, contro le pubblicazioni che abbiamo fatto o in cui abbiamo partecipato. Ed è di questo che parleremo. “La cronologia di scontro anarchico”, quella che raccoglie le informazioni da 2000 a 2015, e quella che raccoglie l’attivazione anarchica del 2016, sono entrambi libri esibiti come “prove” di vandalismo, attacchi e atti criminosi. Tra le molteplici forme che l’anarchismo utilizza nella ricerca di libertà, questo libro parla di informalità anarchica come un’opzione in base all’attuale volto del dominio. Inoltre, chiariamo che questo libra parla di azioni, ma non solo di quelle anarchiche. Per esser più precisi, esso diffonde azioni nelle quali sentiamo l’aroma di anarchia. E tra l’anarchismo e l’anarchia ci sono differenze che possono essere delicate, ma sono però importanti.

L’istinto anarchico è quell’impulso anti-dominio che può essere presente in qualunque individuo o collettivo, al di là delle appartenenze e della militanza politica. Per questo motivo nelle cronologie includiamo conflitti di popolazioni non-Occidentali, gli scontri di strada nelle proteste più ampie e di diverse motivazioni, le azioni contro lo Stato e il Capitale, e molto ancora. Lungi dalle teorie, chiariamo questo perché la persecuzione degli anarchici non considera questa differenze nella ricerca di un capro espiatorio per vari episodi che preoccupano la polizia e i potenti di sempre. E’ sorprendente che la polizia, il capo Jardim e i media mostrano come una grande novità dei fatti che sono già sono apparsi in prima pagina all’epoca, e che sono già stati indagati dalla polizia, solo perché tutti questi fatti sono condensati nella nostra pubblicazione. Nessuno dei libri è una rivendicazione. Esistono libri di memoria anarchica, con azioni e conflitti da molto prima dell’esistenza di Biblioteca Kaos, che sicuramente continueranno nonostante noi. La pubblicazione espone con gioia e, sì, a testa alta l’esistenza di uno scontro anarchico che risponde al dominio, alla devastazione delle terra e all’attacco di tutte le forme di libertà, ma non rivendica questi fatti che possono essere raccolti, come lo abbiamo fatto noi da varie pagine internet e giornali locali. E se abbiamo realizzato questa pubblicazione consci del rischio che rappresentava, è perché la ribellione merita di essere difesa, urlata, celebrata e gridata con tutti i mezzi possibili. Mai rispetteremo e mai crederemo nell’obbedienza che vogliono imporci, la sottomissione e la paura che vogliono inculcare nelle persone dal momento che nascono.

Perciò le azioni stampate nelle cronologie sono attacchi contro la materialità del dominio. Cioè contro gli edifici, le macchine, i macchinari, le strade, le finestre. Personale. Oggetti. Simboli. La polizia del territorio controllato dallo Stato brasiliano è famosa a livello internazionale per essere una polizia assassina. Le cosiddette “operazioni di pacificazione” sono massacri, massacri autentici, come Candelária[1] e Carandiru[2], come anche l’omicidio con un tiro ale spalle di Eltom Brum[3], con addirittura la massa di polizia che riceveva l’assassino. E sono loro che parlano di terrore, di bande del male, del tentato omicidio? Mostrano una fionda e dei mattoni ecologici come armi, mentre tengono fucili in mano. Parlano di terrorismo e bande del male mentre preparano la prossima invasione contro un villaggio o una favela, dove i morti non saranno neanche menzionata nei media. Tanto sono insignificanti per loro. Ci piacerebbe credere che ognuno si sente insultato dalla prova del capo Jardim. In un contesto dove le armi sono usuali, i mattoni ecologici presentati come esplosivo son un insulto ad ognuno. Però, noi non dimentichiamo quando Pinho Sol [nota marca di deodorante] era considerato arma e utilizzato come “prova” contro Rafael Braga[4], che hanno tenuto dietro le sbarre finché non si è ammalato di tubercolosi, cioè finché non hanno sentito di aver fatto di tutto per ammazzarlo.

La repressione degli anarchici dimostra due cose. La prima, presentare dei “terroristi” sugli schermi come uno spettacolo televisivo per far girar i riflettori lontano da questioni come la corruzione, la sfiducia nella politica e nella polizia e il lento genocidio attraverso le riforme economiche. Il fatto che adesso cercano di risolvere i fatti del 2013[5] e perseguire un libro e delle letture dimostra chiaramente un tentativo spettacolare di celare l’attacco crescente contro la popolazione, di depoliticizzare con minacce e diffondere la paura addirittura nel leggere (chiare pratiche democratiche). La seconda cosa che rappresenta la persecuzione anti-anarchica è che l’anarchia disturba. Quando parliamo dell’anarchia che disturba, chiaramente non parliamo di ragazze e ragazzi che si comportano bene e agiscono nei limiti imposti dal potere, non parliamo di persone che possiedono leggi nei propri corpi e nei propri cuori tracciando i propri limiti d’azione. Quando parliamo di azione che disturba, parliamo di un’insubordinazione talmente forte di persone e gruppi che è stata capace di interrompere la normalità dell’arena del potere, di paralizzare la città, di distruggere i simboli di militarizzazione su Haiti[6], di incendiare i veicoli che sequestrano e uccidono trascinando come i cavalli dell’inquisizione (Claudia non dimentichiamo la tua morte).

I libri della Biblioteca Kaos diffondono questa anarchia. Quella che disturba. Quella che risponde allo scontro di agribusiness, colonizzazione civilizzazione, militarizzazione, ecocidio, società carceraria… In parole semplice, mentre il dominio cerca di distruggere il pianeta e tutto ciò che trova indesiderabile, noi diffondiamo ciò che attacca il dominio.

E quando l’anarchia infastidisce, la reazione dei potenti minaccia e vuole annusare la paura. La risposta anarchica a questa persecuzione rimarrà nei nostri cuori e nelle nostre azioni. Come affronteremo questo crocevia segnerà il momento del nostro passaggio per il sentiero di vita ribelle.

Forza e solidarietà con gli accusati in “Operazione Érebo”

Biblioteca Anarchica Kaos

Ottobre 2017

[1] Massacro di Candelária, Rio de Janeiro, 1993, otto bambini di strada senza fissa dimora uccisi dalla polizia.

[2] Massacro di Carandiru, San Paolo, 1992, 111 prigionieri uccisi dalla polizia militare durante una rivolta.

[3] Il senza terra Elton Brum da Silva ucciso nel 2009 da un fucile calibro 12, mentre dava le spalle alla Brigata costituita da 80 militari armati anche di spade, durante lo sgombero della Fazenda Southall a São Gabriel.

[4] Rafael Braga arrestato durante le proteste del 2013. Nell’epoca senzatetto, è stato semplice portato via dal suo luogo mentre la polizia reprimeva la manifestazione.

[5] 2013 è ricordato come un anno di sommosse di strada contro caro-trasporti in gran parte del territorio sotto il dominio dello Stato bra$iliano. Come in altri territori del mondo, ci sono state molte rivolte perlopiù auto-organizzate.

[6] L’esercito bra$iliano è responsabile per la militarizzazione di Haiti.

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